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Taping Elastico nel controllo dell’edema post-operatorio dopo ricostruzione del LCA

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Il taping è una tecnica utilizzata per supportare e stabilizzare l’articolazione femoro-rotulea del ginocchio, che è la più ampia e complessa del corpo.

Taping sul Legamento crociato anteriore
09 luglio 2013

Cenni di anatomia del ginocchio

Il ginocchio costituisce l’articolazione più ampia e complessa del corpo. È un ginglimo angolare alla cui formazione partecipano il femore con i condili e con la faccia patellare, la tibia con la faccia articolare superiore e la patella con la faccia articolare.

A livello femorale i condili convergono anteriormente nella faccia patellare, posteriormente divergono e sono separati dalla fossa intercondiloidea. La faccia articolare della tibia corrisponde alle due cavità glenoidee dei condili tibiali separate dall’eminenza intercondiloidea. La patella è posta anteriormente all’estremità distale del femore con il quale si articola e superiormente alla tibia, cui è fissata dal legamento patellare. La superficie condiloidea del femore e quella della tibia non formano una concordanza, pertanto per aumentare il grado di complementarità tra le due superfici intervengono due menischi fibrocartilaginei: il menisco mediale ed il laterale. I mezzi di unione dell’articolazione sono rappresentati dalla capsula articolare e da numerosi legamenti che rinforzano la membrana fibrosa anteriormente, ai lati e posteriormente.

Le strutture legamentose sono rappresentate da:

  • legamento patellare;
  • legamento collaterale tibiale e collaterale fibulare;
  • legamento popliteo obliquo;
  • legamento popliteo arcuato;
  • legamento crociato anteriore e posteriore.

I legamenti primari del ginocchio sono 4:

  • due legamenti collaterali (LCM e LCL);
  • due legamenti che si incrociano al centro del ginocchio (LCA e LCP).

 

Anatomia Ginocchio femoro-rotulea

 

Traumatologia Sportiva

La traumatologia sportiva al ginocchio comprende una vasta gamma di lesioni e condizioni che possono verificarsi durante l’attività sportiva e che coinvolgono le strutture anatomiche del ginocchio, come legamenti, tendini, cartilagine e ossa. Alcune delle lesioni più comuni associate alla traumatologia sportiva al ginocchio includono:

  1. Lesioni del legamento crociato anteriore (LCA): questo è uno dei tipi più comuni di lesioni al ginocchio nello sport. L’infortunio al LCA si verifica spesso durante attività sportive che coinvolgono cambi di direzione improvvisi, arresti bruschi o movimenti di torsione del ginocchio. Queste lesioni possono variare da stiramenti parziali a rottura completa del legamento.
  2. Lesioni del legamento collaterale mediale (LCM) e laterale (LCL): i legamenti collaterali mediale e laterale forniscono stabilità al ginocchio, impedendo movimenti laterali eccessivi. Le lesioni a questi legamenti possono verificarsi a seguito di un trauma diretto al lato del ginocchio o da forze di torsione eccessive.
  3. Lesioni del menisco: i menischi sono cartilagini a forma di mezzaluna che agiscono da ammortizzatori all’interno del ginocchio. Le lesioni del menisco possono verificarsi durante movimenti di torsione o flessione del ginocchio e sono spesso associate a sintomi come dolore, gonfiore e limitazione del movimento.
  4. Lesioni della cartilagine articolare: la cartilagine articolare che riveste le superfici ossee all’interno del ginocchio può essere danneggiata a seguito di traumi acuti o ripetuti, come quelli che si verificano durante l’attività sportiva. Queste lesioni possono portare a dolore, gonfiore e compromissione della funzione articolare.
  5. Sindrome femoro-rotulea: questa condizione è caratterizzata da dolore intorno alla rotula e alla parte anteriore del ginocchio, spesso causato da una combinazione di fattori, tra cui sovraccarico biomeccanico, disallineamento patello-femorale e indebolimento muscolare.
  6. Fratture: le fratture ossee possono verificarsi a seguito di traumi diretti o indiretti al ginocchio durante l’attività sportiva. Possono coinvolgere diverse parti dell’osso del ginocchio, come la rotula, il femore o la tibia.

Trauma al ginocchio su tennista

 

Il trattamento delle lesioni al ginocchio nella traumatologia sportiva dipende dalla natura e dalla gravità della lesione, nonché dalle esigenze e dagli obiettivi del paziente. Può includere terapie conservative come:

  • il riposo;
  • il ghiaccio;
  • la compressione e l’elevazione (RICE);
  • la terapia fisica;
  • l’uso di tutori o ortesi;
  • interventi chirurgici quando indicato.

È importante che le lesioni al ginocchio siano valutate e gestite da professionisti sanitari qualificati, come ortopedici o fisioterapisti specializzati in traumatologia sportiva, per garantire un recupero efficace e un ritorno sicuro allo sport.

Il ginocchio è la regione più interessata nella traumatologia sportiva. Le lesioni capsulo-legamentose avvengono per traumi sia diretti che indiretti. Tuttavia nella maggior parte dei casi queste si verificano a seguito di traumi distorsivi. In particolare rottura del LCA nell’84% dei casi si verifica durante la pratica sportiva. I principali fattori di rischio sono costituiti da movimenti che portano in anteposizione la gamba rispetto alla coscia quali rapide decelerazioni, improvvisi arresti, cambi direzionali o atterraggio con ginocchio in iperestensione dopo un salto, dato che il LCA impedisce alla tibia di scivolare in avanti sul femore. In molti casi si ha la percezione della rottura del legamento associata ad algia moderata o intensa e quasi sempre incapacità a continuare l’attività sportiva.

La diagnosi si basa sull’anamnesi e i test valutativi eseguiti durante l’esame obiettivo:

  • Test del cassetto anteriore;
  • Lachman test;
  • Pivot-shift test.

È indicato integrare l’anamnesi e l’esame obiettivo con risonanza magnetica che sarà eseguita 2-4 settimane dall’evento lesivo (per evitare falsi negativi). Dopo aver diagnosticato la rottura, il chirurgo ed il paziente decidono se optare per un trattamento chirurgico o conservativo. Le variati sono costituite principalmente dal tipo di attività svolta, dall’età, dalle aspettative del paziente e da eventuali altre lesioni capsulo-legamentose associate.

 

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Riabilitazione dopo l’infortunio

Nel caso di scelta del trattamento chirurgico, è importante la pianificazione di una fase preparatoria ed una fase riabilitativa post-chirurgica. La fase di preparazione mirerà principalmente a ridurre l’infiammazione, ripristinare il normale range di movimento e migliorare il trofismo muscolare in vista dell’intervento per favorire poi un miglior recupero.

Chirurgia: esistono diversi tipi di intervento di ricostruzione del LCA.

La tecnica più utilizzata prevede l’utilizzo di tessuto tendineo del gracile e semitendinoso autologhi in artroscopia. Altra tecnica prevede il prelievo del terzo centrale del tendine rotuleo attraverso una cicatrice mediana ed il suo inserimento in artroscopia. Una variante è rappresentata dall’utilizzo di un tendine d’Achille o rotuleo da donatore con il vantaggio di non prevedere il prelievo di tendini del paziente, evitando così di indebolire i flessori di coscia o il quadricipite come nei precedenti due casi. Il legamento viene inserito mediante dei fori praticati sulla tibia ed il femore e fissato all’osso, diventando in questo modo un nuovo LCA biologicamente vivo.

La fase riabilitativa, prevede un avvio precoce (2^-3^ giornata). Importante sarà da subito la mobilizzazione per il ripristino dell’articolarità. Si interviene quindi con mobilizzazione passiva, grazie alla quale otterremo gradualmente aumento del ROM (l’estensione sarà recuperata entro la 7^/10^ giornata). Una volta ottenuta una buona mobilità sia in flessione che in estensione, si passerà ad una mobilizzazione prima di tipo attivo-assistita e successivamente attiva. Contemporaneamente si mobilizzerà anche la patella in quanto a seguito dell’intervento sarà presente dell’edema che ne andrà a ridurre la mobilità, fondamentale per la normale articolarità del ginocchio. Verrà quindi utilizzato il ghiaccio, da somministrare per 10-15 minuti dalle 3 alle 6 volte al giorno al fine di ridurre l’infiammazione. Aiuteranno il drenaggio dell’edema la mobilizzazione dell’articolazione, contrazioni isometriche del quadricipite e movimenti di flesso estensione della caviglia che attiveranno la pompa muscolare.

Potrà essere di grande aiuto nel controllo dell’infiammazione sia in fase preparatoria sia in fase riabilitativa, l’utilizzo del Taping Elastico® applicato con tecnica drenante (linfotaping). In questo modo la superficie corporea coperta dal cerotto forma convoluzioni nella pelle che lavorano a livello interstiziale agendo indirettamente anche sulla rete linfatica superficiale, favorendo così il riassorbimento dell’ edema. La sua applicazione può aiutare a ridurre l’infiammazione, e il dolore muscolare. Applicheremo il tape andando a bendare anche le stazioni linfonodali a monte più vicine che vanno ad agire sul flusso linfatico come pompe di drenaggio.

Valutazione medica post-operatoria ginocchio

 

Utilizzo del Taping Elastico® dopo l’intervento al LCA

Il Taping Elastico® può essere un componente utile della riabilitazione post-operatoria per un intervento al legamento crociato anteriore (LCA). Il Taping Elastico®, come il Kinesio Tape o altri tipi di bendaggi elastici, può fornire supporto, stabilizzazione e stimolazione sensoriale per il ginocchio durante il processo di recupero. Ecco alcuni modi in cui il Taping Elastico® può essere utilizzato nel recupero post-intervento al LCA:

  1. Supporto e stabilizzazione: il Taping Elastico® può essere applicato per fornire supporto aggiuntivo al ginocchio, specialmente nelle prime fasi della riabilitazione quando il ginocchio è ancora debole e instabile. Questo può aiutare a proteggere il ginocchio durante l’attività quotidiana e durante gli esercizi di riabilitazione.
  2. Correzione della postura e dell’allineamento: il Taping Elastico® può essere utilizzato per correggere eventuali disallineamenti o problemi posturali che possono derivare dall’intervento chirurgico o dalla debolezza muscolare associata al recupero post-operatorio.
  3. Controllo dell’edema e dell’infiammazione: il Taping Elastico® applicato in modo specifico può aiutare a ridurre l’edema e l’infiammazione intorno al ginocchio, migliorando il flusso linfatico e sanguigno nella zona.
  4. Stimolazione sensoriale: il Taping Elastico® può essere applicato in modo da fornire una leggera trazione sulla pelle, stimolando i recettori sensoriali e migliorando la consapevolezza corporea e la propriocezione nel ginocchio.

 

Applicazione stabilizzante con Taping del Legamento crociato anteriore

 

Le fasi della riabilitazione dopo l’intervento al LCA

Dopo un intervento al legamento crociato anteriore (LCA), la riabilitazione è fondamentale per recuperare la forza, la flessibilità e la funzionalità del ginocchio. Ecco alcuni passaggi comuni nella riabilitazione post-operatoria per un intervento al LCA:

Fase iniziale (0-2 settimane):

  • Controllo del dolore e dell’infiammazione con farmaci prescritti.
  • Utilizzo di dispositivi di supporto come tutori o stampelle per proteggere il ginocchio.
  • Esercizi di contrazione muscolare isometrica per mantenere la forza muscolare.
  • Esercizi di mobilizzazione passiva per migliorare la flessibilità del ginocchio.2

Fase intermedia (2-6 settimane):

  • Inizio degli esercizi di rafforzamento muscolare, concentrandosi sui muscoli quadricipiti, ischiocrurali e glutei.
  • Progressione degli esercizi di flessibilità per migliorare la gamma di movimento del ginocchio.
  • Esercizi di equilibrio e stabilità per migliorare il controllo motorio e prevenire futuri infortuni.
  • Inizio del lavoro su macchine per il rafforzamento muscolare.

Fase avanzata (6 settimane in poi):

  • Introduzione di esercizi funzionali come il salto e il cambio di direzione per simulare attività sportive.
  • Incremento dell’intensità e del volume degli esercizi di rafforzamento.
  • Lavoro sulla tecnica di movimento specifica per il ritorno allo sport.
  • Graduale reintroduzione all’attività sportiva, sotto la supervisione di un fisioterapista o di un professionista dello sport.

 

Anatomia articolazione femoro-rotulea

 

Obiettivi della riabilitazione

Negli obiettivi della fase riabilitativa rientrerà la normalizzazione dello schema del passo, il recupero della propriocezione, il recupero della forma e del trofismo muscolare, la ripresa completa delle attività quotidiane ed in fine il ritorno all’attività sportiva.

I tempi di recupero variano in base al paziente ed il protocollo riabilitativo è elaborato in collaborazione tra ortopedico, fisiatra e fisioterapista. In genere il tempo di convalescenza è di 2-3 mesi per il ritorno allo svolgimento delle attività quotidiane, mentre per il ritorno allo sport sono necessari 5-8 mesi a seconda del tipo di attività. Durante questo periodo il paziente verrà seguito da un preparatore atletico che guiderà la riatletizzazione fino a restituire completa fiducia nell’esecuzione del gesto tecnico.

 

Bibliografia:

  • Anastasi, G., Balboni, G., & Motta, P. (2012). Trattato di Anatomia Umana, vol. III. Milan, Italy: Ermes.
  • Standring, S. (2010). Anatomia del Gray.
  • Grassi, F. A., Pazzaglia, U., Pilato, G., Zatti, G., Causero, A., Denaro, V., … & Leali, P. T. (2012). Manuale di Ortopedia e Traumatologia. Seconda Edizione. Elsevier Masson Editore.
  • Barni, L., Bartolucci, P., Falcone, A., Giacobone, M., Livi, S., Russo, L., Smiraglia, S.A., (2015). Taping elastico Manuale fondamentale e tecniche di applicazione. Giacomo Catalani Editore.

 

Sitografia:

  • http://www.ortopediaborgotaro.it/otb-news/105-la-rottura-del-legamento-crociato-anteriore
  • http://www.isokinetic.com/it/guida/dolore-al-ginocchio/interventi-chirurgici/ricostruzione-del-legamento-crociato-anteriore-lca_/446/890/ginocchio/1065285/
  • http://www.ior.it/curarsi-al-rizzoli/ginocchio-la-ricostruzione-di-legamento-crociato-anteriore-artroscopia

 

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